Appartenuto alla famiglia Bosi prima e ai Malaspina poi, fu luogo di governo e sede dei Capitani e Governatori inviati dalla Repubblica fiorentina. Attualmente ospita gli uffici dell’amministrazione comunale di Fivizzano.
Costruito da Puccio di Duccio della Verrucola Bosi, il palazzo, risultato di restauri e rifacimenti nel corso dei secoli, presenta forme essenziali ed eleganti con riquadrature in arenaria alle finestre ed ai portali. Sulle mura perimetrali esterne sono collocati alcuni stemmi marmorei dei Capitani mandati da Firenze per governare la città. Luogo di governo ma anche luogo di detenzione: nel XVIII secolo al piano terra dell’edificio ebbero sede le carceri cittadine.
Sul portone d’ingresso del Palazzo Comunale è posto lo stemma in arenaria del Comune di Fivizzano, simboleggiato da una zampa d’orso che ghermisce una falce di luna, opera seicentesca dello scultore carrarese Giovanni Lorenzo Cristelli. La luna è il simbolo per eccellenza della Lunigiana storica, mentre l’orso si presta a diverse interpretazioni, la più comune delle quali lo vede come simbolo della fierezza indomita dell’antico popolo dei Liguri Apuani.
Lungo la facciata dell’edificio sono apposte diverse targhe dedicate ai protagonisti del Risorgimento italiano (Garibaldi, Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele II) e ad anniversari importanti della storia d’Italia, come il centenario dell’Unità d’Italia (2011) e il centenario della fine del primo conflitto mondiale (2018). Molto significativa è la targa apposta il 25 agosto 2019 dal presidente della Repubblica Federale di Germania, Frank Walter Steinmeier, e dal presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. A 75 anni dalle stragi nazifasciste che sconvolsero il territorio del comune di Fivizzano, i due Paesi hanno voluto ricordare i tragici avvenimenti e allo stesso tempo rinnovare l’amicizia che lega Italia e Germania.