L’oratorio di San Carlo, conosciuto anche come “chiesetta delle carceri”, permetteva ai detenuti di seguire le funzioni religiose. Fu fatto costruire nel 1706 e al suo interno custodisce la tomba del poeta Labindo.
Fatto erigere da Carlo Vieri, Governatore generale di Lunigiana dal 1702 al 1722, è collocato alla destra dell’attuale Palazzo Comunale, che nel Settecento ospitava al piano terra le carceri civiche: in questo modo le funzioni religiose potevano essere seguite anche dai prigionieri all’interno delle loro celle. La cappella, costituita da un’unica stanza coperta da una volta a vela, era dotata di un campanile, crollato a seguito del terremoto del 1920, mentre all’interno possiamo ammirare alcune raffigurazioni di notevole interesse artistico.
Sull’altare una pala ovale raffigurante “La SS. Annunziata tra San Carlo Borromeo e Sant’Antonio da Padova” attribuita al pittore fiorentino Ottavio Dandini; sulle pareti e sulla volta sono presenti affreschi della Natività e della Nascita di Maria e dei quattro Profeti dell’Antico Testamento. Al centro del pavimento dell’Oratorio sono tumulati i resti mortali del fivizzanese Giovanni Fantoni Labindo (1755-1807), grande poeta e importante uomo politico del suo tempo.