Affacciato sulla Piazza Medicea, è stato albergo e cambio di posta, ospitò nel 1832 il Granduca di Toscana Leopoldo II, che dichiarò Fivizzano “Città nobile” nel 1848.
Il Palazzo è frutto dell’unione di almeno tre edifici preesistenti, nel contesto delle trasformazioni e ristrutturazioni che interessarono Piazza Medicea e gli edifici che vi si affacciavano fra il XVI e il XVIII secolo.
La ristrutturazione potrebbe risalire alla metà del Seicento, ad opera della nobile famiglia dei Gargiolli-Malaspina, mentre un secondo intervento nel secolo successivo, ha permesso anche l’aggiunta di un balcone sopra il portale d’ingresso. Quest’ultimo intervento è opera dell’illustre famiglia Cojari, originaria della vicina frazione di Soliera, probabilmente discendenti da una famiglia di conciatori ( conjari o cojari).
Nel 1832 le sue stanze ospitano il Granduca di Toscana Leopoldo II, mentre nel 1850 apreil Caffè Elvetico, fondato da emigrati svizzeri del cantone dei Grigioni, trasferitisi poi in America nel 1909. La comunità elvetica ebbe anche un suo cimitero poco lontano dal principale camposanto fivizzanese: appartenendo alla religione evangelica non potevano essere sepolti nel cimitero cattolico.
Palazzo Cojari diviene alla fine dell’Ottocento un albergo, in attività per oltre cinquant’anni ed è l’unico edificio della piazza a mantenere il mezzanino dopo il terremoto del 1920, sostituendo la gronda in legno tipicamente fiorentina con un cornicione in muratura.